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Dizion. 5° Ed. .
CENCIO
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pag.745
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CENCIO. Definiz: | Sost. masc. Pezzo di panno lino o lano, per lo più logoro e che non serve a nulla. |
Probabilmente dal lat. cento, centonis, Specie di panno assai grossolano. – Esempio: | Morell. Cron. 280: Di fatto i detti porci cascarono morti su que' cenci istracciati da loro. |
Definiz: | § I. E per Toppa, o Brindello di veste; usato più spesso al plurale. – | Esempio: | Comp. Mantell. 12: Per non pagar que' che hanno aver da lui, Va tutto cenci in mantello e 'n cappuccio. |
Definiz: | § II. E per Veste misera, poverissima. – |
Definiz: | § III. Onde Avere un cencio di veste, di camicia, di mantello, Non avere un cencio di veste, di camicia, di mantello o Non trovarsi un cencio di veste, di camicia, di mantello e simili, vale Avere o Non avere una veste, una camicia, un mantello, sebben poverissimi. – | Esempio: | Firenz. Pros. 1, 171: Il mio colui non si truova cencio di camiscia. |
Definiz: | § IV. E per estensione, Avere cencio, o un cencio, di checchessia o Non avere cencio, o un cencio, di checchessia, vale Averne piccola parte, o Non averne punto. – | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 190: Senza aver mai cencio di ferro in piè, mi faceva mestiero camminare su per quei ghiacci, che tagliavan come rasoi. |
Definiz: | § V. Cencio dicesi anche Quel panno che si adopera a pulire i mobili della casa. Onde Dare il cencio a una cosa, vale Ripulirla col cencio. |
Definiz: | § VI. Fantoccio, o simile, di cencio molle, e quindi assolutam. anche Cencio molle, si disse figuratam. d'Uomo di poco spirito, o di debole complessione. – | Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 229: Quel solenne fantoccion di cencio molle, non avendo figliuoli,.... sapere anche non poteva che cosa fusse l'amor de' padri inverso di quelli. | Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 1, 1: I mansueti Veduti, e i cenci molli, ho dar ne' lumi. |
Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 467: Cenci molli. Uomini di non forte spirito; che si dicono anche galline bagnate; timidi, freddi. |
Definiz: | § VII. Cenci diconsi una Specie di pasta intrisa di farina e uova, che spianata e di poi tagliata a strisce si frigge, e si condisce con zucchero. |
Definiz: | § VIII. Aver per cencio alcuno, vale Tenerlo a vile, Averlo in dispregio. – | Esempio: | Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 384: Costui non ha più a grado l'amico che il nimico, ma quel grado dimostra all'uno che all'altro: ogni uomo ha per cencio. |
Definiz: | § IX. Aver due o quattro cenci, vale Possedere poca roba e di poco valore. – | Esempio: | Lipp. Malm. 7, 29: Cosa, che fare in oggi non si suole, Perchè i fratelli s'han piuttosto a noia. E se lor han due cenci, o terre al sole, All'un mill'anni par che l'altro moia. | Esempio: | Not. Malm. 2, 562: Per esprimere uno, che abbia poca roba, diciamo: Il tale ha quattro cenci. |
Definiz: | § X. Avere il cencio rosso, vale Esser privilegiato su gli altri; detto così dal nastro rosso che portavano i Cavalieri di santo Stefano. |
Definiz: | § XI. Cadere come un cencio, detto di persona, vale Cader giù a un tratto e in abbandono con tutta la persona. |
Definiz: | § XII. Cavare uno di cenci o dai cenci, vale Toglierlo dallo stato di miseria. |
Definiz: | § XIII. Dar fuoco al cencio, si disse per Accendere il cencio al vicino, Dargli un po' di fuoco; costumandosi anticamente dalle donne del popolo di farsi accendere dal vicino un cencio, per accenderne il fuoco in casa propria. – | Esempio: | Varch. Sen. Benef. 107: Chi chiamò mai benifizio donare una fetta di pane o un misero quattrino, o l'aver dato fuoco al cencio? |
Definiz: | § XIV. Onde Dare il cencio, figuratam. si disse per Licenziare alcuno, Mandarlo via; perchè quando il vicino non voleva che la donna si trattenesse in sua casa, le accendeva subito il cencio, ed ella tosto se n'andava, perchè tutto non ardesse. – | Crusc. Vocab. III.
Definiz: | § XV. E Non dare fuoco a cencio, o al cencio, si disse figuratam. per Non fare altrui il benchè minimo servigio. – | Esempio: | Bocc. Decam. 5, 209: Non troverei chi mi desse fuoco a cencio. | Esempio: | Fag. Comm. 4, 420: Non presterebbe il coltello al diavolo, tanto che si sgozzasse; non darebbe di fuoco al cencio, nè un bere a secchia. |
Definiz: | § XVI. Dare in cenci, vale Fallire, Non corrispondere all'espettazione, al desiderio; ed anche Non venire a capo, Non venire a conchiusione di checchessia; che oggi dicesi più comunemente Dare in ciampanelle. – | Esempio: | Red. Lett. 1, 249: Se non istempererete i colori con la vernaccia,.... voi darete in cenci, e non farete cosa che abbia garbo. | Esempio: | Bellin. Framm. Lett. 319: Qui ci è sempre qualche lazzo; ma perchè gli autori di essi sono un innesto d'una somma bricconeria, ma d'un altrettanto eccedente asinità, danno in cenci. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 74: Dubito grandemente, che l'interesse, o il poco cervello, l'abbia a far dare in cenci quanto prima. |
Definiz: | § XVII. Diventare un cencio, detto di stoffa o simile cosa, vale Perder sodezza e consistenza; e detto di persona, Addivenir mencio, Perder vigore. |
Definiz: | § XVIII. Essere ne' suoi cenci, vale Essere nel fiore della salute o della bellezza: ma non si adopera che nelle maniere Quando era ne' miei cenci, o Quando era ne' suoi cenci. |
Definiz: | § XIX. Forbirsi co' suoi cenci, si disse per Fare una cosa di per sè, non ricercando l'aiuto d'altri. – | Esempio: | Grazz. Pros. 186: Egli avrà pure, come si dice, lavorato il suo campo, e forbitosi con i cenci suoi. |
Definiz: | § XX. Stare ne' suoi cenci, ed anche tra' suoi cenci o Starsene ne' suoi cenci, ed anche tra' suoi cenci, vale Stare contento nella propria fortuna o condizione, quantunque misera; Non cercar di sollevarsi a maggior condizione; ed anche Non amar di trattare con chi sia da più. – | Esempio: | Machiav. Pros. var. 8, 121: Starommi dunque così tra i miei cenci, senza trovare uomo che della mia servitù si ricordi. | Esempio: | Bellin. Bucch. 232: Anzichè prendine qual più tu vuoi, Ognuna staranne ne' cenci suoi. | Esempio: | Fag. Rim. 5, 229: Mentr'ella vede chiaro Ch'ad altre non bad'io, sto ne' miei cenci. | Esempio: | Papin. Lez. Burch. 113: Statti tra 'l ranno caldo e' barbanicchi; cioè, Stattene, come bassamente usiamo di dire, ne' tuoi cenci. | Esempio: | E Papin. Lez. Burch. 188: Così li amici del Burchiello non uscivano del loro covo, se ne stavano, come bassamente si dice, ne' loro cenci; non potendo eglino alzare il capo, a cagione della fazione guelfa, che allora in Firenze trionfava. |
Definiz: | § XXI. Uscir di cenci, o de' cenci, vale Uscir di miseria, Venire in condizione migliore. – | Esempio: | Car. Lett. ined. 1, 77: Intanto andate innanzi, e siate sicuro che un giorno usciremo tutti de' cenci. | Esempio: | Cecch. Esalt. 5, 3: Mi è forza Arrabattarmi per uscir di cenci. |
Definiz: | § XXII. Venir del cencio, si disse per Venire cattivo odore di cencio bruciato; e quindi figuratam. Sentir nausea, Mostrare schifezza di checchessia. – | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 89: Quand'ella andava per via, sì forte le veniva del cencio, che altro che torcere il muso non faceva, quasi puzzo le venisse di chiunque vedesse o scontrasse. |
Definiz: | § XXIII. I cenci o gli stracci vanno all'aria; maniera proverbiale, che significa come al povero e al debole tocca sempre la peggio. – |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 32: Han detto, ah qui sommettersi convienci, Che sempre ad ire all'aria tocca ai cenci. |
Definiz: | § XXIV. Ogni cencio vuol andare, o entrare, in bucato; dicesi in modo proverbiale a Chi vuole intromettersi in una cosa che non gli spetti, o alla quale non sia atto. – | Esempio: | Allegr. Lett. ser Poi 10: E pur tutti vorrebbono (come ogni cencio vuol entrare in bucato) fargli il sensal nell'appalto delle cagioni delle umane giocondità. | Esempio: | Fag. Comm. 7, 210: Vo' Rullo per mio sposo: e così voi Avete tal cuccagna, Che vi cavate ora di casa duoi Mangiapani. P. E anche tu vien'in scena, Ed ogni cencio andar vuole in bucato. |
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