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1) Dizion. 5° Ed. .
CENCIO
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CENCIO.
Definiz: Sost. masc. Pezzo di panno lino o lano, per lo più logoro e che non serve a nulla.
Probabilmente dal lat. cento, centonis, Specie di panno assai grossolano. –
Esempio: Morell. Cron. 280: Di fatto i detti porci cascarono morti su que' cenci istracciati da loro.
Definiz: § I. E per Toppa, o Brindello di veste; usato più spesso al plurale. –
Esempio: Comp. Mantell. 12: Per non pagar que' che hanno aver da lui, Va tutto cenci in mantello e 'n cappuccio.
Definiz: § II. E per Veste misera, poverissima. –
Esempio: Salvin. Odiss. 123: Quella mi mostra e dà cencio a coprire.
Definiz: § III. Onde Avere un cencio di veste, di camicia, di mantello, Non avere un cencio di veste, di camicia, di mantello o Non trovarsi un cencio di veste, di camicia, di mantello e simili, vale Avere o Non avere una veste, una camicia, un mantello, sebben poverissimi. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 171: Il mio colui non si truova cencio di camiscia.
Definiz: § IV. E per estensione, Avere cencio, o un cencio, di checchessia o Non avere cencio, o un cencio, di checchessia, vale Averne piccola parte, o Non averne punto. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 190: Senza aver mai cencio di ferro in piè, mi faceva mestiero camminare su per quei ghiacci, che tagliavan come rasoi.
Definiz: § V. Cencio dicesi anche Quel panno che si adopera a pulire i mobili della casa. Onde Dare il cencio a una cosa, vale Ripulirla col cencio.
Definiz: § VI. Fantoccio, o simile, di cencio molle, e quindi assolutam. anche Cencio molle, si disse figuratam. d'Uomo di poco spirito, o di debole complessione. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 229: Quel solenne fantoccion di cencio molle, non avendo figliuoli,.... sapere anche non poteva che cosa fusse l'amor de' padri inverso di quelli.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 1: I mansueti Veduti, e i cenci molli, ho dar ne' lumi.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 467: Cenci molli. Uomini di non forte spirito; che si dicono anche galline bagnate; timidi, freddi.
Definiz: § VII. Cenci diconsi una Specie di pasta intrisa di farina e uova, che spianata e di poi tagliata a strisce si frigge, e si condisce con zucchero.
Definiz: § VIII. Aver per cencio alcuno, vale Tenerlo a vile, Averlo in dispregio. –
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 384: Costui non ha più a grado l'amico che il nimico, ma quel grado dimostra all'uno che all'altro: ogni uomo ha per cencio.
Definiz: § IX. Aver due o quattro cenci, vale Possedere poca roba e di poco valore. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 29: Cosa, che fare in oggi non si suole, Perchè i fratelli s'han piuttosto a noia. E se lor han due cenci, o terre al sole, All'un mill'anni par che l'altro moia.
Esempio: Not. Malm. 2, 562: Per esprimere uno, che abbia poca roba, diciamo: Il tale ha quattro cenci.
Definiz: § X. Avere il cencio rosso, vale Esser privilegiato su gli altri; detto così dal nastro rosso che portavano i Cavalieri di santo Stefano.
Definiz: § XI. Cadere come un cencio, detto di persona, vale Cader giù a un tratto e in abbandono con tutta la persona.
Definiz: § XII. Cavare uno di cenci o dai cenci, vale Toglierlo dallo stato di miseria.
Definiz: § XIII. Dar fuoco al cencio, si disse per Accendere il cencio al vicino, Dargli un po' di fuoco; costumandosi anticamente dalle donne del popolo di farsi accendere dal vicino un cencio, per accenderne il fuoco in casa propria. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 107: Chi chiamò mai benifizio donare una fetta di pane o un misero quattrino, o l'aver dato fuoco al cencio?
Definiz: § XIV. Onde Dare il cencio, figuratam. si disse per Licenziare alcuno, Mandarlo via; perchè quando il vicino non voleva che la donna si trattenesse in sua casa, le accendeva subito il cencio, ed ella tosto se n'andava, perchè tutto non ardesse. –
Crusc. Vocab. III.
Definiz: § XV. E Non dare fuoco a cencio, o al cencio, si disse figuratam. per Non fare altrui il benchè minimo servigio. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 209: Non troverei chi mi desse fuoco a cencio.
Esempio: Fag. Comm. 4, 420: Non presterebbe il coltello al diavolo, tanto che si sgozzasse; non darebbe di fuoco al cencio, nè un bere a secchia.
Definiz: § XVI. Dare in cenci, vale Fallire, Non corrispondere all'espettazione, al desiderio; ed anche Non venire a capo, Non venire a conchiusione di checchessia; che oggi dicesi più comunemente Dare in ciampanelle. –
Esempio: Red. Lett. 1, 249: Se non istempererete i colori con la vernaccia,.... voi darete in cenci, e non farete cosa che abbia garbo.
Esempio: Bellin. Framm. Lett. 319: Qui ci è sempre qualche lazzo; ma perchè gli autori di essi sono un innesto d'una somma bricconeria, ma d'un altrettanto eccedente asinità, danno in cenci.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 74: Dubito grandemente, che l'interesse, o il poco cervello, l'abbia a far dare in cenci quanto prima.
Definiz: § XVII. Diventare un cencio, detto di stoffa o simile cosa, vale Perder sodezza e consistenza; e detto di persona, Addivenir mencio, Perder vigore.
Definiz: § XVIII. Essere ne' suoi cenci, vale Essere nel fiore della salute o della bellezza: ma non si adopera che nelle maniere Quando era ne' miei cenci, o Quando era ne' suoi cenci.
Definiz: § XIX. Forbirsi co' suoi cenci, si disse per Fare una cosa di per sè, non ricercando l'aiuto d'altri. –
Esempio: Grazz. Pros. 186: Egli avrà pure, come si dice, lavorato il suo campo, e forbitosi con i cenci suoi.
Definiz: § XX. Stare ne' suoi cenci, ed anche tra' suoi cenci o Starsene ne' suoi cenci, ed anche tra' suoi cenci, vale Stare contento nella propria fortuna o condizione, quantunque misera; Non cercar di sollevarsi a maggior condizione; ed anche Non amar di trattare con chi sia da più. –
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 121: Starommi dunque così tra i miei cenci, senza trovare uomo che della mia servitù si ricordi.
Esempio: Bellin. Bucch. 232: Anzichè prendine qual più tu vuoi, Ognuna staranne ne' cenci suoi.
Esempio: Fag. Rim. 5, 229: Mentr'ella vede chiaro Ch'ad altre non bad'io, sto ne' miei cenci.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 113: Statti tra 'l ranno caldo e' barbanicchi; cioè, Stattene, come bassamente usiamo di dire, ne' tuoi cenci.
Esempio: E Papin. Lez. Burch. 188: Così li amici del Burchiello non uscivano del loro covo, se ne stavano, come bassamente si dice, ne' loro cenci; non potendo eglino alzare il capo, a cagione della fazione guelfa, che allora in Firenze trionfava.
Definiz: § XXI. Uscir di cenci, o de' cenci, vale Uscir di miseria, Venire in condizione migliore. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 77: Intanto andate innanzi, e siate sicuro che un giorno usciremo tutti de' cenci.
Esempio: Cecch. Esalt. 5, 3: Mi è forza Arrabattarmi per uscir di cenci.
Definiz: § XXII. Venir del cencio, si disse per Venire cattivo odore di cencio bruciato; e quindi figuratam. Sentir nausea, Mostrare schifezza di checchessia. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 89: Quand'ella andava per via, sì forte le veniva del cencio, che altro che torcere il muso non faceva, quasi puzzo le venisse di chiunque vedesse o scontrasse.
Definiz: § XXIII. I cenci o gli stracci vanno all'aria; maniera proverbiale, che significa come al povero e al debole tocca sempre la peggio. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 32: Han detto, ah qui sommettersi convienci, Che sempre ad ire all'aria tocca ai cenci.
Definiz: § XXIV. Ogni cencio vuol andare, o entrare, in bucato; dicesi in modo proverbiale a Chi vuole intromettersi in una cosa che non gli spetti, o alla quale non sia atto. –
Esempio: Allegr. Lett. ser Poi 10: E pur tutti vorrebbono (come ogni cencio vuol entrare in bucato) fargli il sensal nell'appalto delle cagioni delle umane giocondità.
Esempio: Fag. Comm. 7, 210: Vo' Rullo per mio sposo: e così voi Avete tal cuccagna, Che vi cavate ora di casa duoi Mangiapani. P. E anche tu vien'in scena, Ed ogni cencio andar vuole in bucato.